Se i bambini sono distratti, non possono studiare.
Se i bambini sono distratti, significa che stanno vivendo emozioni negative.
Se i bambini sono distratti, probabilmente non sono abbastanza motivati per prestare attenzione, ascoltare e imparare.
Ci sono molte tecniche utilizzate dagli insegnanti per attirare l’attenzione dei loro studenti, ad esempio toccando la penna sulla sedia, iniziando a sibilare pronunciando la “S” o “SH” in modi diversi, gridando parole chiave come “basta” , silenzio, allora? ‘.
Quando gli insegnanti non ottengono l’attenzione (o almeno il silenzio passivo) in seguito a queste chiamate, iniziano a fare minacce o punizioni:
- Scrivo ai tuoi genitori,
- Portami il tuo diario,
- Il tuo comportamento è inaccettabile,
- Stai in un angolo con la faccia contro il muro (sì, è ancora usato).
Probabilmente poche volte ci chiediamo: perché questi ragazzi sono distratti? Come posso contattarli e fare due chiacchiere con loro? Come posso cambiare i loro comportamenti?
Crediamo che la chiave per cambiare il comportamento risieda proprio qui nella domanda stessa. I bambini spesso non ascoltano perché qualcosa impedisce loro di farlo e non sempre sono consapevoli di quale sia questo motivo specifico.
Il compito di ogni insegnante dovrebbe essere esattamente questo: ascoltare attivamente i bambini, comprenderli e agire per dissolvere i loro blocchi / ostacoli.
I bambini distratti stanno sicuramente vivendo una sorta di emozioni negative. Potrebbero essere annoiati, non capire qualcosa, non preoccuparsene affatto, oppure i compagni di classe li fanno pensare che non sono abbastanza intelligenti o vengono derisi, i genitori non prestano attenzione, si sentono come se gli insegnanti non li gradissero o vorrebbero andare a allenarsi al calcio invece di svolgere compiti scolastici, o ottenere brutti voti nonostante i loro migliori sforzi. Questi sono alcuni degli esempi più comuni, ma sappiamo che ogni bambino è unico e ha un nuovo mondo da scoprire. [/ Vc_column_text]
Se non riusciamo a mantenere l’attenzione dei bambini dopo aver provato le solite tecniche, possiamo provare a porre le seguenti domande:
- A cosa stai pensando?
- Come ti senti?
- Cosa ti piacerebbe fare?
Spostare l’attenzione sulla parte emotiva crea implicitamente un profondo coinvolgimento. Il nostro compito è condurre l’alunno verso un’emozione positiva che lo aiuti a concentrarsi meglio e studiare.
L’altro benefico “effetto collaterale” di questo comportamento dell’insegnante che i bambini si sentiranno ascoltati, non giudicati e alla fine crea un rapporto buono ed enfatico con i bambini. Tutto ciò contribuirà a creare un legame insegnante-allievo basato sulla fiducia reciproca.
Se i bambini raccolgono esperienze positive in classe, presto impareranno ad amare stare in quell’ambiente e si divertiranno a studiare. [/ vc_column_text]
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